Concordato preventivo biennale

9 Dicembre 2024

L’Agenzia delle Entrate ha fornito nuove indicazioni sull’applicazione del Concordato Preventivo Biennale (Cpb), chiarendo i requisiti di accesso e le cause di esclusione.

Cause di cessazione: il caso della trasformazione eterogenea
La trasformazione da associazione professionale in società tra professionisti (Stp) costituisce una causa di cessazione del regime di Concordato, anche senza modifiche della compagine sociale. Questo perché tale trasformazione comporta una modifica della categoria reddituale, passando dai redditi di lavoro autonomo ai redditi d’impresa. Secondo l’Agenzia, ciò implica l’applicazione di regole fiscali differenti, rendendo incompatibile il mantenimento del Cpb.

Operazioni straordinarie e modifiche di attività
L’Agenzia ribadisce che operazioni come fusioni, scissioni, conferimenti o modifiche della compagine sociale determinano la cessazione del Concordato. Analogamente, la modifica dell’attività svolta rispetto a quella iniziale è considerata causa di cessazione, a meno che per la nuova attività sia applicabile lo stesso indice sintetico di affidabilità fiscale (Isa).

Regime forfetario e Cpb
La risposta n. 248, recante oggetto “Concordato preventivo biennale – art. 11 del D.Lgs. n. 13 del 2024 – regime forfetario –   superamento della soglia di 100.000 euro – adesione  al Concordo – condizioni”, chiarisce che l’adozione iniziale del regime forfetario nel 2024, seguita dal passaggio al regime ordinario per superamento della soglia di 100mila euro di compensi, non preclude l’adesione al Cpb. Questo è possibile solo se il superamento avviene prima della scadenza per l’adesione alla proposta, e l’imponibile prodotto viene interamente assoggettato alle regole del regime ordinario.

Obiettivo delle novità
Le nuove disposizioni mirano a garantire coerenza tra la proposta di Concordato e la realtà economica del contribuente durante il periodo concordatario, evitando modifiche significative che potrebbero alterare la base imponibile concordata.

Questi chiarimenti rafforzano l’obiettivo di una maggiore trasparenza e stabilità fiscale, fondamentali per la corretta applicazione del Concordato Preventivo Biennale.