Per le piccole medie imprese è arrivato prima
Il tax free day nel 2022 è arrivato prima. La data entro la quale le piccole imprese hanno dovuto lavorare per pagare le tasse è stata il 10 luglio, in netto anticipo rispetto all’anno precedente quando era stato il 7 agosto.
Lo riferisce lo studio “Comune che vai fisco che trovi” dell’Osservatorio permanente sulla tassazione delle Pmi della Cna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato).
Scende, inoltre, di 7 punti percentuali e mezzo il total tax rate, che misura il rapporto tra le tasse, al netto di deduzioni ed esenzioni, e i profitti delle aziende.
Il total tax rate sulle piccole imprese nel 2022 risulta, infatti, pari a 52,7%, contro il 60,2% del 2021.
Tale alleggerimento fiscale è da ricercare:
Tra il 2005 e il 2022, rileva l'Osservatorio, la pressione fiscale in Italia è cresciuta fino a raggiungere il 43,5% lo scorso anno. Una lieve flessione si è verificata solo tra il 2016 e il 2018 (42,1%). Il dato della pressione fiscale nazionale tuttavia non è rappresentativo del carico fiscale che grava sui redditi delle piccole imprese, avverte la Cna. Il rapporto sottolinea che in Italia non esiste un'unica pressione fiscale, ma tante pressioni che variano a seconda della natura del soggetto che realizza il reddito (persone fisiche, società di persone o di capitali). A pesare, è anche la natura del reddito stesso (lavoro dipendente, lavoro autonomo o d'impresa). A seguito della spinta verso un federalismo fiscale più marcato, avvenuta tra il 2009 e il 2014, la pressione fiscale varia molto anche sulla base della localizzazione dell'attività produttiva.
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