Ultime novità per lavoratori e imprese sul decreto dignità
nuove normative fiscali su delocalizzazioni, iper-ammortamento, spesometro e molto altro
12 Febbraio 2020
Il governo ha introdotto nel decreto dignità alcune modifiche sostanziali ad alcune normative riguardo la semplificazione fiscale ed altri interessanti modifiche su imprese e lavoratori.
Per ciò che riguarda la parte strettamente legata al mondo del lavoro, la conversione in legge del decreto 87/2018 ha introdotto dei limiti alla delocalizzazione delle imprese.
Questo provvedimento ha l’obiettivo di scoraggiare la fuga di capitali e soprattutto la diminuzione del tasso di occupazione all’interno del nostro paese. La delocalizzazione viene intesa come "il trasferimento di attività economica o di sua parte dal sito produttivo incentivato ad altro sito da parte della medesima impresa beneficiaria dell’aiuto o di altra impresa con la quale vi sia rapporto di controllo o collegamento ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile" .
L’articolo 5 del decreto in questione stabilisce una serie di sanzioni per le imprese che beneficiano di aiuti di stato. Nella fattispecie le aziende ad essere passibili di sanzioni sono quelle realtà che delocalizzano l’attività al di fuori del sito oggetto di incentivazione, sia esso ambito UE o anche in Italia, e per quelle imprese che ricevuti gli incentivi, delocalizzano in paesi extra UE entro cinque anni dalla conclusione del regime agevolata. Nel primo caso è prevista “solo” la restituzione del beneficio e la maggiorazione di 5 punti percentuali sul tasso di interesse previsto, mentre per il secondo caso è contemplata una sanzione amministrativa da due a quattro volta la cifra dell’importo fruito. Vai alla notizia completa
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