Aliquote e scaglioni
La rimodulazione delle aliquote dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) non è stata inserita nella legge di Bilancio. Le percentuali rimarranno quindi invariate per tutto il 2020. Si inizierà a parlare della riforma dell’Irpef con il prossimo DEF (Documento di Economia e Finanza) e quindi della rimodulazione delle aliquote che potrebbe veder luce soltanto a partire dal 2021.
Rimangono pertanto immutate per l’anno appena iniziato le aliquote Irpef che andremo a pagare divise in base a scaglioni che, ormai, sono gli stessi da anni.
Per la prossima dichiarazione dei redditi, dunque, è confermata la no tax area per redditi fino a 8174 euro, mentre per somme superiori il prelievo fiscale sarà a scaglioni, per un numero pari a cinque, e per aliquote che variano dal primo scaglione Irpef al 23%, e fino ad arrivare al quinto e ultimo al 43%.
Pertanto, in base al prelievo fiscale crescente e progressivo all'aumentare del reddito dichiarato, il primo scaglione Irpef, quello al 23%, è per redditi sopra 8174 euro e fino a 15mila euro.
Dal secondo al quinto e ultimo scaglione: 27%, 38%, 41% e 43%.
Dunque: secondo scaglione al 27% da 15mila a 28 mila euro; terzo al 38% tra 28mila e 55mila euro; quarto al 41% tra 55mila e 75mila euro, ed infine il quinto e ultimo scaglione, per le aliquote Irpef 2020, che è al 43% sui redditi che eccedono la soglia dei 75mila euro.
In futuro, i cinque scaglioni Irpef potrebbero essere accorpati e ridotti, al fine di alleggerire e semplificare il carico fiscale per le persone fisiche, nell'ambito di una riforma strutturale del Fisco. In teoria la riforma fiscale aliquote Irpef potrebbe partire già dal 2021 inserendola nel prossimo DEF.
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