Definizione di PMI

15 Febbraio 2025

Comprendere se un’attività rientra nella categoria di piccola e media impresa (PMI) è essenziale per accedere ad agevolazioni fiscali, incentivi e finanziamenti. La normativa europea e italiana stabilisce criteri specifici per classificare le imprese in micro, piccole e medie in base a parametri come numero di occupati, fatturato e bilancio.

Cosa si intende per PMI?

Secondo la normativa comunitaria, un’impresa è qualsiasi entità che svolge un’attività economica, indipendentemente dalla forma giuridica. Rientrano in questa definizione anche le imprese individuali, le società di persone e le associazioni che esercitano attività economica.

La classificazione delle imprese si basa su tre criteri principali:

• Numero di occupati
• Fatturato annuo
• Totale di bilancio annuo

Classificazione delle PMI: requisiti UE

Le soglie stabilite dalla Raccomandazione n. 2003/361/CE, aggiornata con la Direttiva 2775/2023, sono le seguenti:

• Microimprese: meno di 10 occupati e un fatturato o un totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro
• Piccole imprese: meno di 50 occupati e un fatturato o un totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro
• Medie imprese: meno di 250 occupati, con un fatturato annuo fino a 50 milioni di euro o un totale di bilancio annuo fino a 43 milioni di euro

Come calcolare il numero di occupati (ULA)?

Per determinare se un’azienda è una PMI, si utilizza il calcolo delle Unità Lavorative Annue (ULA), che tiene conto di:

• Dipendenti a tempo determinato e indeterminato
• Proprietari-gestori e soci attivi nell’impresa
• Lavoratori stagionali o part-time (calcolati in frazioni di ULA)

Non vengono considerati nel calcolo:

• Apprendisti con contratto di formazione
• Lavoratori in congedo di maternità o paternità
• Occupati con contratti di inserimento

Criteri finanziari per la classificazione PMI

Oltre al numero di dipendenti, il riconoscimento dello status di PMI si basa su:

• Fatturato: voce A1 del conto economico
• Totale di bilancio: valore dell’attivo patrimoniale dell’ultimo bilancio depositato

Un’impresa può superare una delle due soglie finanziarie senza perdere la classificazione di PMI, purché rimanga entro i limiti per almeno uno dei due parametri.

Soglie dimensionali aggiornate

La Direttiva 2013/34/UE ha incrementato le soglie del 25%, portando i nuovi limiti a:

• Microimprese: 450.000 - 900.000 euro
• Piccole imprese: 5 - 10 milioni di euro
• Medie imprese e grandi gruppi: 25 - 50 milioni di euro

Verifica dello status di PMI

Per accedere a agevolazioni fiscali e finanziamenti, lo status di PMI deve essere valutato alla data di presentazione della domanda di contributo, sulla base del bilancio più recente approvato.

Un’azienda di piccole dimensioni potrebbe non essere qualificata come PMI se controllata da una grande impresa, in quanto i criteri di collegamento e associazione possono incidere sul calcolo delle soglie dimensionali. Per le imprese con assetti complessi, è necessaria un’analisi più approfondita caso per caso.

Conclusioni

Comprendere se la propria azienda rientra nella categoria di PMI è fondamentale per pianificare strategie di crescita e accedere a incentivi e finanziamenti agevolati. La normativa UE e italiana offre parametri chiari per identificare correttamente la dimensione dell’impresa, garantendo trasparenza e correttezza nella gestione aziendale.